Paralisi cerebrale infantile
La paralisi cerebrale infantile è una condizione eterogenea dovuta a una lesione cerebrale che avviene prima della nascita oppure durante o dopo la nascita.
Le cause
Le cause sono emboliche, emorragiche, ipossiche, dovute a malformazioni e infezioni, genetiche ed ereditarie. L’incidenza è di 2-3 casi ogni 1000 nati vivi.
La classificazione anatomica della paralisi cerebrale infantile è la seguente: diplegia (entrambi gli arti inferiori) 50%, emiplegia (metà corpo) 30%, quadriplegia (interessamento generalizzato del corpo) 20%.
La classificazione fisiologica è a evoluzione spastica (80% dei casi), il restante 20% riguarda forme miste (ipotonica, atassica).
Priorità del trattamento
Al trattamento della paralisi cerebrale infantile partecipano numerosi specialisti: ortopedici, fisioterapisti, neurologi, pediatri.
Il ruolo dell’ortopedico è consentire l’ottimale allineamento dell’apparato muscolo-scheletrico prevenendo o correggendo deformità e spasticità limitando al massimo l’insorgenza di deformità e di dolore e favorendo il più possibile la deambulazione, quando possibile, e la posizione statica.
Nella paralisi cerebrale infantile e in altre malattie neurologiche pediatriche vi è un alto coinvolgimento dell’arto inferiore.
Attraverso varie tecniche chirurgiche è possibile ripristinare l’appoggio plantigrado, e quando possibile, la funzionalità dell’arto inferiore e in particolar modo del piede anche per prevenire deformità successive.
Le tecniche chirurgiche consistono in interventi su tessuti molli: trasposizioni tendinee, tenotomia, allungamenti tendinei; e sull’osso e le articolazioni.
Data la complessità dell’argomento è indispensabile valutare ogni singolo caso in funzione delle esigenze del bambino e della sua famiglia, e del grado di coinvolgimento neurologico.
La tossina botulinica nelle paralisi cerebrali infantili
Le paralisi cerebrali infantili molto spesso esitano con una grave spasticità agli arti superiori e inferiori.
Negli ultimi anni l’uso della tossina botulinica per la riduzione della spasticità si è molto diffuso data la sua relativa semplicità di applicazione e la sua poca invasività, dato che è possibile eseguirla ambulatoriamente.
Meccanismo d’azione
La tossina botulinica blocca le fibre muscolari contratte permettendo la loro decontrazione. Solitamente i siti di inoculazione più frequenti sono i muscoli gemelli (polpacci) e i flessori delle ginocchia.
L’inoculazione della tossina permette quindi una distensione dei muscoli spastici nei bambini affetti da paralisi cerebrale per permettere una deambulazione migliore o una miglior posizione statica.
La tossina botulinica ai dosaggi terapeutici per bambini risulta completamente innocua, il suo effetto dura mediamente sei mesi e di solito l’inoculazione viene da me ripetuta al massimo per tre volte a causa di una resistenza dell’organismo che si instaura nel tempo (anticorpi).
Naviga
- Alluce valgo
- Alluce rigido
- Metatarsalgia
- Riallineamento metatarsale
- Cedimento metatarsale
- Artrite e malattie reumatiche
- Tendinopatia del tendine d’Achille
- Lesione dei legamenti della caviglia
- Traumi nel piede dello sportivo
- Malformazioni congenite
- Spina calcaneale e fascite plantare
- Dita a martello
- Insufficienza del primo raggio
- Piede piatto doloroso dell’adulto
- Neurinoma di Morton
- Trasposizione del tendine tibiale anteriore
- Trasposizione del tendine tibiale posteriore
- Cura delle tendiniti con i fattori di crescita
- La proloterapia
- Ossigeno-ozono terapia nelle discopatie
- La medicina rigenerativa in ortopedia