Trasposizione del tendine tibiale posteriore nelle paralisi del nervo sciatico.
Nelle paralisi del nervo sciatico e in tutti gli esiti neurologici di lesioni cerebrali in cui si manifesta un piede equino o flesso o con completa mancanza di forza nell’estensione (detto anche piede ciondolante) è possibile in molti casi, quando il tipo di paralisi lo consente, ripristinare in parte l’estensione del piede (trasposizione del tendine tibiale posteriore).
Lo si fa mediante la trasposizione del tendine tibiale posteriore sul dorso del piede, in modo da utilizzare la forza del tendine tibiale posteriore che è un tendine flessore per estendere il piede durante la fase del passo in modo da non trascinare più la punta del piede sul terreno e da non utilizzare più la molla di codevilla che normalmente si usa in questo tipo di paralisi.
L’intervento consiste in 2 piccole incisioni sul piede e altre 2 piccole incisioni sulla gamba poco più su della caviglia utili a eseguire un tunnel di passaggio del tendine tibiale posteriore dalla loggia posteriore della gamba a quella anterore in modo da modificare la sua funzione da flessore a estensore.dopo l’intervento si applica una doccia in vetroresina per 21 giorni e successivamente un tutore semirigido per la riabilitazione. l’ospedalizzazione è di 2-3 giorni.
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