La paralisi cerebrale
“Paralisi cerebrale” è un termine generico usato per descrivere un insieme di disturbi che compaiono durante i primi anni di vita e che condizionano la capacità del bambino di coordinare i movimenti del corpo.
Questi disturbi sono provocati da un danno cerebrale irreversibile ma non progressivo che avviene durante lo sviluppo fetale, il parto o primi mesi di vita.
La paralisi cerebrale ha diversi stadi di gravità che vanno da lieve a grave, e i segni fisici comprendono la debolezza e la flaccidità dei muscoli o al contrario la spasticità e la rigidità.
In alcuni casi possono prodursi anche disturbi neurologici quali ad esempio il ritardo mentale.
La paralisi cerebrale non è curabile, ma trovare la terapia giusta può fare davvero una grande differenza. Oggi i bambini con questa malattia hanno a disposizione molti trattamenti diversi e innovativi.
Ci sono tre tipi fondamentali di paralisi cerebrale: la paralisi cerebrale spastica, presente nella maggior parte dei bambini con paralisi cerebrale.
In questa forma la malattia provoca l’irrigidimento dei muscoli, che rende difficile i movimenti; può riguardare entrambe le gambe (displegia spastica) o un solo lato del corpo (emiplegia spastica).
Nei casi più gravi sono coinvolti tutti gli arti e il tronco (quadriplegia spastica); la paralisi cerebrale atetosica o discinetica è una forma che riguarda 1 bambino su 5 con paralisi cerebrale e coinvolge tutto il corpo provocando spesso movimenti lenti e incontrollati; la paralisi cerebrale atassica, è la forma meno comune dei tre tipi principali di paralisi cerebrale, interessa l’equilibrio e la coordinazione.
Alcuni bambini presentano segni e sintomi di più di un tipo di paralisi cerebrale, si parla allora di “forma mista”.
Segni e sintomi
In linea di massima, i bambini con la paralisi cerebrale presentano un’ampia gamma di segni e sintomi che vanno da lievi a gravi.
Come detto, poiché la malattia non è progressiva, i sintomi non peggiorano con l’età, e possono comprendere: assenza di coordinamento muscolare durante l’esecuzione di un movimento volontario (atassia), rigidità muscolare e riflessi esagerati (spasticità), passo asimmetrico, con trascinamento di un piede o di una gamba, variazioni nel tono muscolare da troppo rigido a troppo flaccido, difficoltà a inghiottire o parlare, tremori, difficoltà nel compiere movimenti precisi quali abbottonare una camicia o scrivere.
Alcuni bambini con paralisi cerebrale hanno un grave ritardo mentale, mentre altri sono invece molto brillanti; alcuni hanno bisogno della sedia a rotelle e di essere continuamente assistiti, al contrario altri richiedono pochissima o nessuna assistenza.
Le cause
Tra le possibili cause della paralisi cerebrale congenita troviamo un’infezione materna durante la gravidanza, per esempio la rosolia o altre infezioni virali, un grave ittero del neonato eventualmente provocato da un’infezione, problemi immunologici dovuti a incompatibilità ABO o Rh tra madre e feto, sviluppo cerebrale anormale prima del parto per ragioni genetiche o metaboliche e infine un disturbo circolatorio precedente la nascita causato da uno spasmo arterioso o da un coagulo, simile all’ictus nell’adulto.
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